CNA Cosenza - Ultime News
26 Luglio 2024La denuncia del presidente di CNA Calabria che fa appello per una azione dei parlamentari Calabresi Con una decurtazione quasi totale del credito d’imposta per le imprese operanti nella Zona Economica Speciale del Mezzogiorno si può affermare che di fatto questo strumento non esiste più”. Lo afferma il presidente della Cna Calabria Giovanni Cugliari spiegando che “con il passaggio dal credito d’imposta per il Mezzogiorno a quello Zes, nel caso della Calabria la percentuale attuale di contributo è stata compressa fino ad arrivare all’8%. Briciole che non posso permettere alle Pmi di acquisire la strumentazione necessaria ad effettuare investimenti, andando di fatto a bloccare lo sviluppo di un intero pezzo d’economia, un freno alla Calabria e all’occupazione”. “Le richieste di contributo – afferma il numero uno di Cna Calabria – sono pari a 9 miliardi e 500 milioni di euro, ma le risorse a disposizione coprono a malapena un miliardo e 670 milioni di euro. Avevamo lanciato l’allarme già qualche mese fa, ora le nostre preoccupazioni diventano realtà. Un tasso così basso di credito d’imposta unito ad una soglia così alta di investimento minimo (200mila euro) non può che creare un corto circuito andando a mettere fuori gioco e fuori mercato le piccole e medie imprese costrette a rinunciare a vantaggio di quelle più grandi che possono permettersi investimenti di tale portata e per le quali anche un credito d’imposta così basso agevola le loro casse. Chi, invece, ha bisogno di accedervi per potere attivare quegli investimenti che gli potranno permettere di crescere e di adeguarsi ai cambiamenti del mercato, viene tagliato fuori”. “Più che un’agevolazione – denuncia la Cna – ci sembra una beffa nonché una forma di accanimento verso i piccoli imprenditori e il Mezzogiorno stesso che così non viene aiutato, ma, al contrario, affossato. Con questa operazione il credito d’imposta è stato cancellato. Chiediamo allora ai parlamentari calabresi che cosa abbiano intenzione di fare e quale alternativa propongano. A nostro modo di vedere la precedente soluzione (con zone economiche speciali perimetrate e credito d’imposta del Mezzogiorno) appare oggi assai più utile dell’ultima formula rinvenuta. Non solo per la dotazione incommensurabilmente più alta (complessivamente oltre 30 miliardi), ma anche per la odierna totale assenza di una coerente visione strategica sullo sviluppo dei vari territori che, insieme, all’Autonomia differenziata ci sembra vada in un’unica direzione: eliminare il Sud!”. [...] Read more...
24 Maggio 2024Il decreto attuativo del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES unica per il Mezzogiorno è entrato in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 117 del 21 maggio» E’ un incentivo sotto forma di credito di imposta per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Meridione d’Italia. Per la Regione Calabria la percentuale è del 60% per le piccole Imprese, 50% per le medie e del 40% per le grandi. Per accedere al contributo sotto forma di credito d’imposta, i soggetti interessati devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024. Attività economiche ammesse TUTTI I SETTORI Sono esclusi i soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei  trasporti (esclusi i settori del magazzinaggio e del supporto ai  trasporti) e delle relative infrastrutture, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo. L’agevolazione, altresì, non si applica alle imprese in difficoltà. Cosa Finanzia Investimenti in beni strumentali nuovi, facenti parte di un progetto di investimento iniziale, relativo all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato. Sono ammissibili anche acquisti mediante contratti di locazione finanziaria per i quali si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni; tale costo non comprende le spese di manutenzione. Sono agevolabili esclusivamente le acquisizioni avvenute tra soggetti tra i quali non debbono sussistere rapporti di controllo o di collegamento di cui all’articolo 2359 del Codice civile e, comunque, realizzate a condizioni di mercato. Limiti di spesa Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro. Utilizzo Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo. Rideterminazione del Credito d’Imposta Se i beni oggetto dell’agevolazione non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in funzione. Se entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, i beni sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni anzidetti. N.B. il periodo di mantenimento dei beni decorre dalla data di “entrata in funzione” che può avvenire entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, pertanto il vincolo può avere una durata anche di 8 anni circa dalla data di acquisizione o ultimazione. Per i beni acquisiti in locazione finanziaria, la rideterminazione del credito di imposta si applica se non viene esercitato il riscatto. Ai fini del riconoscimento dell’agevolazione, le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nelle aree d’impianto, ubicate nelle zone assistite nelle quali è stato realizzato l’investimento oggetto di agevolazione, per almeno cinque anni dopo il completamento. Cumulabilità Il credito d’imposta è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento. Stabilità delle operazioni Le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nella  ZES unica per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento medesimo. L’inosservanza del predetto obbligo determina la decadenza dai benefici goduti. Per informazioni e supporto nell’istruttoria della pratica contattare gli uffici Cna Cosenza 0984 21376 cosenza@cnacs.it [...] Read more...
22 Maggio 2024Michele Marchese che attualmente ricopre l’incarico di vice presidente della CNA Cosenza ed è nel direttivo della CNA Calabria è stato nominato presidente ECIPA CNA Cosenza ente di formazione per l’artigianato e la piccola impresa che gestisce ed elabora strategie e azioni formative finalizzate allo sviluppo e alla qualificazione delle risorse umane. Il neo presidente Marchese – Classe 1973, imprenditore nel ramo automotive – è bene consapevole dell’importanze del compito e dichiara “C’è molto da lavorare. Il mio auspicio è che la formazione possa portare linfa vitale a tutta la CNA”. Sulla nomina, Giovanni Cugliari presidente di CNA Calabria, afferma “Mi complimento con la CNA di Cosenza per avere individuato Marchese alla presidente di ECIPA. La sua nomina rientra nel quadro del riassetto regionale per dare maggiore impulso al sistema in un cambio epocale nella formazione delle imprese. Quella di Marchese è la figura giusta perché esperto nell’evoluzione dell’artigianato 4.0 e ha imprese in grado di creare sviluppo e crescita per il territorio”. [...] Read more...
21 Maggio 2024L’indagine promossa da CNA Agroalimentare in occasione di TuttoPizza, il Salone internazionale della pizza che si tiene a Napoli, registra un sostanziale fiducia nel fatturato 2024 Cinque pizzerie su dieci sono fiduciose di aumentare gli introiti quest’anno. Tre su dieci prevedono un andamento in linea con il 2023. E solo poco meno di due su dieci temono un calo lieve (11,5%) o importante (7%). “La pizza, simbolo del Made in Italy agroalimentare, è diventata uno dei piatti più consumati al mondo. Non a caso. Risponde – osserva il presidente nazionale della CNA, Dario Costantini – allo stile di vita moderno e si adegua alla disponibilità economica dei consumatori. Esiste, si può dire, una pizza per ogni tasca. E intorno alla pizza girano numerose produzioni tipiche e di qualità italiane, dai latticini al pomodoro passando per le farine e l’olio di oliva. Insomma, una fetta consistente di un comparto trainante dell’economia italiana gira intorno alla pizza. Un comparto dove l’artigianato e le piccole imprese hanno un ruolo determinante come in tutta l’economia italiana e che dev’essere sostenuto – sottolinea Costantini – e valorizzato nella competizione globale, rappresentando il fiore all’occhiello del Made in Italy”. In campione analizzato tiene conto del fatto che la pizza non è più un piatto da poveri ma si è conquistata un ruolo da protagonista: le pizzerie rappresentano circa il 40% del totale, i ristoranti-pizzeria intorno al 60%. Regina a cena e nei momenti di relax La maggiore affluenza nella quasi totalità dei locali che hanno partecipato alla indagine si registra a cena e nei fine settimana. Le famiglie rappresentano il 48% della clientela e i gruppi seguono a ruota. I giovani sotto i 30 anni costituiscono un terzo dei frequentatori. E sempre di più la pizza attira i turisti, ormai un quinto della clientela complessiva. La “gourmet”, un salto di qualità Oltre il 10% dei partecipanti all’indagine dichiara di preparare pizze “gourmet”, vale a dire quelle pizze che vanno oltre l’ordinario, studiate e realizzate per stupire utilizzando materie prime di alta qualità come condimenti. Mangiare una pizza diventa così una esperienza che agisce su più sensi. Inoltre, chi sforna pizze “gourmet” ha una media di pizze servite quotidianamente più alta di chi sceglie la tradizione: 95 rispetto a 88. Non più junk food La svolta salutistica con più fibre, sali minerali, proteine e vitamine (oltre a un indice glicemico più basso nell’impasto) è ormai un’acclarata realtà. Solo il 27% di chi ha partecipato alla indagine utilizza esclusivamente farina di grano tenero. Oltre il 65% degli intervistati utilizza farine anche di altro tipo: integrali, di kamut, di farro, di grani antichi. Intorno all’8% usa farine senza glutine. Perdipiù, tre partecipanti su dieci utilizzano farine biologiche. Insomma, La legna non è solo tradizione Significativa è la presenza ancora importante dei forni a legna. La legna non crea un calore “neutro” ma essendo materiale organico quando brucia rilascia sapori che diventano parte integrante della pizza stessa.  La metà del campione dispone di un forno a legna per la cottura delle pizze. Il 42% di un forno elettrico o a gas. L’8% di entrambe le tipologie. Il trend del domicilio Il Covid e soprattutto i periodi di confinamento hanno cambiato le abitudini dei consumatori. Lo dimostra la crescita esponenziale delle consegne a domicilio (e dell’asporto). Sei interpellati su dieci ormai effettuano questo servizio. E con ritorni economici anche importanti. Per il 60% del campione l’incidenza di consegne a domicilio/asporto arriva al 30% del fatturato globale. Per il 7% dei partecipanti sale tra il 30 e il 50%. Per oltre il 26% di chi ha risposto alla indagine si situa tra il 50 e l’80%. E per quasi il 7% sfonda il muro dell’80% del giro d’affari complessivo. A evidenziare il mutamento avvenuto nel business il numero di locali che dispongono di un sito Internet aziendale: rappresentano ben il 90%. Mangiare come si parla è un must Negli ultimi tre anni ben sette pizzerie su dieci hanno introdotto condimenti dai forti legami con il territorio: dalla mocetta in Val d’Aosta all’asparago violetto in Liguria, dal culatello di Zibello in Emilia-Romagna alla provola d’Agerola in Campania, dal peperone crusco di Senise in Lucania alla ‘Nduja di Spilinga in Calabria, dal formaggio Piacentino Ennese al gambero rosso di Mazara del Vallo in Sicilia. Per quanto riguarda pomodoro e mozzarella, ingredienti principe della pizza, il pomodoro, dal tradizionale San Marzano, ha visto allargarsi la scelta a prodotti più di nicchia, come il “piennolo” del Vesuvio, mentre cresce la “fetta” appannaggio della mozzarella di bufala, rigorosamente da non cuocere. I prezzi L’indagine si è limitata a fotografare l’andamento della Margherita e della Capricciosa/Quattro stagioni. Il 30% delle pizzerie del campione offre la Margherita a meno di 5 euro, il 62% tra i 5 e gli 8 euro, il 4% tra gli 8 e i 12 euro e il 4% oltre i 12 euro. Per quanto riguarda la Capricciosa/Quattro stagioni il 46% di quanti hanno partecipato alla indagine la vende tra i 5 e gli 8 euro, il 50% tra gli 8 e i 12 euro, il 4% oltre i 12 euro. Fonte: CNA.it [...] Read more...
16 Maggio 2024Il Presidente regionale scrive una lettera aperta ai parlamentari calabresi per esprimere preoccupazione sulle modifiche al superbonus Gentili onorevoli, con la qui presente lettera intendo portare alla vostra attenzione, a nome della Cna Calabria che mi pregio di presiedere, la grande preoccupazione che ha investito il settore Costruzioni in seguito all’annuncio di nuove modifiche al Superbonus 110% con l’emendamento presentato dal Governo la cui discussione è ancora in corso. Diversi sono gli elementi che non rasserenano i nostri imprenditori e sui quali gradiremmo da parte vostra un interessamento e un approfondimento. In particolare, la proposta di modifica dell’emendamento in merito ai termini per spalmare i crediti che verrebbero estesi da 4/5 anni a dieci anni e il blocco a qualsiasi emendamento parlamentare sulle deroghe. Un elemento del tutto inatteso e particolarmente allarmante è l’introduzione di una misura che prevede una riduzione della detrazione dal 36% al 30% a partire dal 2028. Questo cambiamento fa temere che il Governo intenda normalizzare le aliquote di tutti i bonus (Bonus casa, Sisma Bonus ed Ecobonus) al 36% già dal gennaio 2025, rispetto alle attuali aliquote più elevate. Si tratta di misure penalizzanti per le imprese del settore che stanno vivendo una fase di difficoltà a causa della congiuntura economica. Le parole del Ministro in Commissione Finanze sembrano escludere che l’obbligo a 10 anni possa avere carattere retroattivo. Sarebbe dirompente per imprese e cittadini calpestando un diritto acquisito e lo sarebbe ancora di più per la Calabria che già tanta fatica fa per affermarsi e puntare allo sviluppo. Confidando in una vostra cortese risposta, il Presidente Cna Calabria Giovanni Cugliari [...] Read more...
2 Maggio 2024Cna Cosenza ricorda a tutti i suoi associati la partnership con EBAC, Ente Bilaterale dell’Artigianato Calabria nato da accordi interconfederali stipulati tra le Organizzazioni dell’artigianato (Confartigianato, Cna, Casartigiani) e le Organizzazioni dei Sindacati dei Lavoratori (CGIL, CISL, UIL) le quali concordarono di articolare gli Enti Bilaterali a livello regionale. L’E.B.A.C. Calabria nasce con accordo delle parti sociali regionali nel 1994 Il sistema della bilateralità artigiana ribadisce l’importanza del ruolo economico svolta dal settore artigiano e la necessità di salvaguardare l’occupazione e il patrimonio di professionalità del lavoro dipendente e imprenditoriale individuando soluzioni che comportano benefici tanto per i lavoratori dipendenti che per gli imprenditori artigiani. Le attività di EBAC si dividono in: Sostegno al reddito. Eroga prestazioni a favore dei lavoratori dipendenti e delle imprese e dei loro titolari. In ogni caso la durata e l’entità, per tutti gli eventi, sono stabilite dalle Parti regionali con l’istituzione di un apposito regolamento, secondo le norme concordate e nel limite delle disponibilità economiche. Rappresentanza Sindacale, che ha lo scopo di gestire i contributi versati dalle imprese attraverso la mutualizzazione degli oneri sindacali, di promuovere le attività bilaterali di Bacino volte alla realizzazione di un nuovo modello di assistenza contrattuale, a beneficio dei lavoratori e delle imprese artigiane. Sicurezza, che sostiene l’attività dei rappresentanti Territoriali per la Sicurezza dei Lavoratori e le iniziative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, coordinate dall’Organismo Paritetico regionale (O.P.R.A.). Aderire all’Ente Bilaterale è un obbligo contrattuale e normativo scaturito dagli obblighi contrattuali scaturenti dai CCNL Artigianato al fine di garantire il welfare contrattuale ai propri lavoratori. Le imprese artigiane hanno l’obbligo normativo di contribuzione al Fondo FSBA gestito dall’Ente Bilaterale al fine di garantire gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro (cassa integrazione). Secondo l’Art. 40 L. 234/2022, a decorrere dal 1° gennaio 2022, la regolarità del versamento dell’aliquota di contribuzione ordinaria ai fondi di solidarietà bilaterali di cui agli articoli 26, 27 e 40 è condizione per il rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC). Con l’adesione ad EBNA/FSBA si attiva automaticamente l’adesione e l’accesso alle prestazioni di bilateralità regionale EBAC Calabria. Le prestazioni per i titolari e le imprese: Malattia di lunga durata Contributo Fonti rinnovabili Contributo veicoli commerciali Abbattimento barriere architettoniche Aiuto ai costi di consulenza del lavoro Aiuto per danni da eventi climatici Contributo antiracket Contributo per la Qualifica professionale Le prestazioni per i lavoratori dipendenti: Anzianità professionale artigiana (A.p.a.) Indennità di licenziamento Indennità per malattia oncologica Premio alla natalità Aiuti ai redditi bassi Sostegno per Figli disabili Contributo ai lavoratori in cassa integrazione Contributo ai canoni di locazione Per informazioni e accesso a servizi e prestazioni Cna Cosenza: Tel. 0984/21376 Email cosenza@cna.it [...] Read more...

AVVISI

IN EVIDENZA

Nessun risultato

La pagina richiesta non è stata trovata. Affina la tua ricerca, o utilizza la barra di navigazione qui sopra per trovare il post.

INFORMAZIONI CNA

Nessun risultato

La pagina richiesta non è stata trovata. Affina la tua ricerca, o utilizza la barra di navigazione qui sopra per trovare il post.

CATEGORIE

ARCHIVIO